Informazioni sull'alcool

Da sempre considerato come una sorta di droga legale, l'alcool costituisce un problema di sanita' pubblica di grande importanza. Non solo: a fronte di grandi campagne contro le tossicodipendenze da farmaci come l'eroina o la morfina, ben poco viene fatto a livello politico per arginare e combattere l'alcolismo. Poche cifre possono bastare per chiarire l'entita' del problema. L'Italia e' il primo paese produttore di vino nel mondo, coprendo all'incirca il 23% del mercato.

Inoltre, ha anche il primato mondiale nell'importazione di champagne e il primato europeo nell'importazione del whisky. Si calcola approssimativamente, poiche' cifre ufficiali non ce ne sono, che gli alcolisti in Italia sarebbero piu' di un milione, e tre milioni e mezzo sarebbero i forti bevitori candidati a diventare alcolisti. Facendo un raffronto con il numero di tossicodipendenti da eroina o da altri oppiacei di osserva che per ogni drogato, in pratica esistono cinque alcolisti.




Cenni storici sull'alcolismo:

La nostra cultura alcolica e' infarcita di luoghi comuni e pregiudizi: che fa salute, che fa virile, che fa buon sangue, che l'alcool muove ricchezze (fatturato annuo 12 miliardi di euro) ma anche danni sociali per 14 miliardi di Euro. E' indiscutibile pero' che l'uomo sin dall'antichita', ha sempre prodotto e consumato sostanze alcoliche. La pianta piu' utilizzata inizialmente fu l'albero della palma, ma anche la canapa, l'agave, il riso, il grano, l'orzo. Tra le attuali bevande la birra ha le tradizioni piu' antiche, ve ne sono tracce risalenti a 10.000 anni prima di Cristo, mentre la "nascita" del vino e' relativamente piu' recente e data intorno al 4.000 a.c.

Questa differenza di "eta'" e' dovuta dal fatto che l'orzo era molto piu' diffuso geograficamente e piu' facile da conservare,quindi era possibile produrre la bevanda quando se ne aveva bisogno. La coltivazione dell'uva, invece, era meno diffusa, richiedeva metodi piu' complessi, il raccolto e l'impiego erano legati a un solo periodo dell'anno: la vendemmia. Inoltre, conservare il vino richiedeva tecnologie piu' sofisticate rispetto alla birra. La viticoltura e l'arte di fare il vino hanno origini orientali, sono infatti le popolazioni ariane che introducono in occidente queste culture in occasione delle loro migrazioni.

Le bevande alcoliche in generale, e il vino in particolare hanno trovato grande utilizzo in campo medico: da Ippocrate, il grande medico greco, a Galeno, alla scuola Salernitana fino ai primi anni di questo secolo. Anche nella medicina araba il vino trova vari impieghi a scopo terapeutico, e questo uso permane in parte anche dopo la proibizione coranica. I primi studi effettuati alla fine del secolo scorso da fisiologi francesi a Parigi, dimostrano che la tossicita' dell'alcool dipendeva dalla quantita' di questo nel sangue (alcolemia).

Le bevande alcoliche hanno avuto anche un importante ruolo nelle pratiche religiose di moltissimi popoli e anche nella religione cristiana: la tradizione legata a Noe', il vino come sangue di Cristo, i membri della Chiesa come tralci di un'unica vite ecc. Ma la crescente produzione intorno al sedicesimo secolo porto' a considerare l'alcool come il flagello dei popoli fino ad arrivare al proibizionismo negli Stati Uniti, ma alla proibizione molte nazioni hanno preferito attuare il controllo sulla vendita e sulla produzione.